15° Sec. ed inizio del 16° Sec. |
Mentre il Sud mantiene le proprie strutture feudali fondate
sulla grande proprietā, il Centro
ed il Nord si trasformano grazie al dinamismo dei borghesi. In
quest'epoca, il peso
economico dell'Italia trova spiegazione non tanto nel volume dei
beni di consumo prodotti
(tessuti, cuoio, vetro, ceramica, armi...) quanto nel commercio
e nell'importante attivitā bancaria. I commercianti ed i
banchieri stabilitisi all'estero contribuiscono a divulgare
attraverso l'Europa la civiltā italiana, che fiorisce in tutte
le grandi corti. La protezione degli
artisti ed il possesso del palazzo pių beilo diventano un vero e
proprio terreno di rivalitā per questi sovrani-mecenati: i
Medici a Firenze, gli Sforza a Milano, i Montefeltro ad Urbino,
gli Este a Ferrara, i Gonzaga a Mantova ed i papi a Roma (come
Giulio II e Leone X).
Tuttavia, ha inizio il declino. Lo spostamento verso l'Atlantico
dei grandi scambi
commerciali danneggia le repubbliche marinare, cosė fiorenti
durante il Medioevo : Genova
cade rapidamente in rovina, Pisa viene assorbita da Firenze, sua
rivale da sempre, e Venezia
conosce serie difficoltā a causa dell'avanzata dei Turchi verso
Occidente. Inoltre la Penisola,
puravendo un potenziale economico sempre importante, ricadrā
sotto il dominio straniero
per non aver saputo unificare il proprio territorio. |